sabato 31 marzo 2012

¡Feliz Cumpleaño Roberto!

Ieri abbiamo festeggiato il compleanno di Roby con una bella festa a sorpresa dopo la via Crucis e la messa in  onore alla sua salute come si usa qui! E' stato bello condividere un momento molto semplice con la gente del barrio nel quale abbiamo fatto la via crucis....in mezzo a case spesso di fango, in mezzo a storie di vita quotidiana........
Ad un certo punto della via Crucis abbiamo letto così.....
"Dove vive Gesù oggi la sua agonia? La divisione del mondo in zone di benessere e in zone di miseria è l'agonia di Cristo oggi. Nel mondo ci sono come due sale in una si muore di abbondanza e nell'altra si muore di miseria, in una si ha paura dell'obesità e nell'altra si implora la carità. Perchè non apriamo la porta? Perchè non formamo una sola tavola? Perchè non capiamo che i poveri sono la cura dei ricchi? Perchè siamo così ciechi?".
Vi assicuro che leggere queste parole in questi luoghi fa un certo effetto!! Eppure queste parole hanno qualcosa da dire anche a chi vive qui......per creare quella comunione e quella fraternità che ci ha insegnato Gesù....
Un occasione semplice come quella del compleanno che qui è un giorno importantissimo (la gente non lavora e non fa nulla se non festeggiare!) ci dice che la Missione è davvero un condividere e camminare con la gente non cose da fare e progetti da portare avanti!



Autoscontri

Serata divertente con Cristel e Roberto Carlos in memoria dei baracconi di Lissone!!!


Verso la Pasqua

Domani inizia la settimana santa, qui in Perù di certo la settimana più sentita di tutto l'anno dal punto di vista religioso ma possiamo anche dire dal punto di vista delle tradizioni, dei riti, delle processioni che contengono in sè il sacro e la vita della gente...
Qualche foto della rappresentazione della Passione di Cristo fatta in Araya Grande pueblo della zona rurale...solo una nota: la flagellazione di Gesù è reale cioè i soldati picchiano davvero colui che interpreta il Signore...ritroviamo una costante dell'America Latina queste rappresentazioni 'reali', non so se noi saremmo capaci di ricevere davvero le frustate per essere degni di rappresentare Gesù...


giovedì 29 marzo 2012

brigadiere generale..."Sì, lo giuro!"

oggi evento speciale per alcuni alunni "scelti" (per modo di dire!!!!) delle scuole peruane: cerimonia d'insediamento della "policia escolar"....eh sì, avete capito bene: della polizia scolastica.In italiano non suona molto bene ma vi posso dire che qui è un termine molto usato e a cui tutti gli studenti si sono abituati.Per capire bene cosa significhe bisognerebbe spiegare tutto il sistema scolastico peruano ma cercherò di spiegarlo in poche parole spero più o meno comprensibili;Classi super affollate (media 40/45 alunni per classe); professori quasi sempre precari:costretti a muoversi da una scuola all'altra ogni anno e quindi poco motivati professionalmente;bambini che si portano in classe i problemi di famiglie inesistenti che dovrebbero crescerli, ma il cui compito è affidato ai nonni,agli zii o ai vicini  di casa.Risultato: la vita nelle scuole spesso è dura e colorata da indisciplina e lassismo. Ecco allora che in aiuto ai professori arrivano i brigadieri e i sub-brigadieri della "policia escolar": ragazzi che si propongono o vengono scelti per "gestire l'ordine e la disciplina" all'interno della scuola stessa.In poche parole dovrebbero fare rispettare le regole che spesso gli stessi professori (adulti!!!) non rispettano e non fanno rispettare; sì, perchè proprio oggi il Comandande della Polizia ( i nostri "Carabinieri") ha esplicitamente detto nel suo discorso agli incaricati della "policia escolar" che facciano rispettare le regole "quando a volte viene a mancare l'insegnante di turno"....sì perchè a volte il professore non si presenta e allora mentre si cerca in fretta e furia un sostituto per la mattinata scatta il putiferio generale.Insomma ragazzini incaricati di vigilare su altri ragazzini,E nel nome di una scuola di impronta dittatoriale e militarista non poteva mancare la cerimonia appunto dove un padrino o madrina (Chiara per l'occasione...) pone il gagliardetto, il cordone e consegna  il bastone al nuovo brigadiere che si sta insediando; in questo caso a Cristel, una ragazzina della parrocchia dove viviamo; il tutto termina con un "Sì, lo giuro!" gridato dai nuovi brigadieri in onore e per rispetto alla patria...
Non nascondo che mi ha lasciato un pò di tristezza la cerimonia di questa mattina; sopratutto pensando al fatto che in questo caso il compito di vigilare e educare è ipocritamente relegato a bambini che dovrebbero invece pensare solo a imparare cose nuove in un clima di serentità che gli adulti purtroppo non sanno garantire loro; facciamoci un punto di domanda...




a presto...

martedì 27 marzo 2012

Storie di Vita

Le storie della gente che quotidianamente incontriamo sono fatti di Vita, la Vita quella Vera, quella che ti entra dentro nella pelle e nell'anima, quella che ti fa star male perchè butta all'aria la tua armatura di certezze e programmi, di cose da fare...è quella Vita semplice e difficile allo stesso tempo che però ti regala la bellezza del 'senso del vivere', della sofferenza che esiste nel mondo ma che deve avere un senso...il senso che Cristo è venuto a donarci...e che questa quaresima mi sta insegnando a vivere...nell'impotenza, nella fragilità, nel limite.
Qualche fatto...
La mamma di Carolina, Lidelma e Ronaldo sta ancora male...ci chiama la ragazzina al telefono. Andiamo a visitarla e sta riposando....noi sappiamo che la signora probabilmente ha un problema serio e già l'anno scorso abbiamo fatto di tutto per aiutarla...una visita a Lima tenendo noi qui a casa i bambini...ma lei e il marito, che per fortuna in questo tempo è qui con loro, sembrano non 'intendere' bene la situazione per paura, per mancanza di soldi, per cultura, per...........e tutto questo ci fa mangiare impotenza perchè sappiamo che noi possiamo parlare con loro, offrire un aiuto economico, morale o concreto ma la Vita è loro e dobbiamo imparare a rispettare le loro scelte, le loro decisioni anche sapendo che magari andrà a finire male....e quante persone affrontano così la malattia e la sofferenza...si perchè qui ammalarsi è un problema serio...e quanto insegna a me che appena c'è qualcosa che non va mi viene una gran paura! Si la paura di soffrire che tutti noi abbiamo ma che a volte si manifesta in tutto il suo essere devastante! Eppure questa gente semplice mi insegna a soffrire con dignità, con rispetto, in silenzio e quanto vorrei far tesoro di queste lezioni di Vita per me...e so che questo è un Regalo prezioso che non merito ma che accetto e di cui ringrazio.......

Almendra che stamattina dice 'Posso venire a fare i compiti solo il martedì perchè il mercoledì e il venerdì devo curare la mia sorellina perchè la mia mamma lavora'....Bambine di dieci anni che non hanno avuto il tempo di essere bambine, che sono già cresciute, sono già donne forse mamme perchè la Vita non gli ha dato il tempo di vivere l'infanzia......

La signora Alehandrina che mi dice che non è andata dal medico al controllo perchè non ha avuto i soldi per fare la cura.........e nel frattempo il suo dolore è rimasto e così ieri sera tardi andiamo in farmacia quanto meno a prendere un calmante.....

La visita al collegio di Pampa San Alejo per ricominciare il progetto e vedere che già prima di mezzogiorno le lezioni sono finite e sapere che il livello educativo nelle zone rurali è bassissimo...se non c'è il professore i bambini vengono mandati a casa senza avviso preventivo sul diario!!!!! E pensare quale futuro, quale vita avranno davanti questi bambini.......

Ma in tutto questo dramma sapere che questa è la Vita per tante persone nel mondo, sapere che queste persone mi stanno insegnando a Vivere, desiderare che la mia Vita sia uno 'stare con' per gridare che tutto questo ha un senso nel comandamento cristiano dell'Amore....solo l'Amore salverà il mondo, anzi di fatto lo ha già salvato.....grazie Gesù che nel tempo della quaresima ci ridoni il senso del Vivere.


giovedì 22 marzo 2012

Lettera di marzo


Raccontare questi due mesi ormai dal nostro ritorno in Italia non è facile. Tante le riflessioni che abitano il nostro cuore, tante le domande, tanti i volti e le storie che abbiamo ritrovato qui ad aspettarci, tante le condivisioni di questi tempi e tanti anche gli esempi belli che ci sono stati offerti soprattutto in Bolivia; missionari che da venti, trent’anni si spendono quotidianamente per la gente e che, a noi pivelli della missione, hanno solo da insegnare! Missionari che partiti negli anni Settanta o Ottanta hanno vissuto una stagione missionaria che forse al giorno d’oggi è un po’ cambiata non certamente nella sostanza che rimane Cristo Gesù ma cambiata forse nel modo, nella metodologia, nei cammini delle chiese sorelle…Oggi ci pare di capire che non si può più parlare di Missione nel senso assistenziale del termine ma più di Missione nella corresponsabilità e nel cammino comune della Comunione tra chiese sorelle che insieme riflettono il carattere universale della Chiesa. Bisogna parlare di condivisione tra fratelli di popoli, lingue e tradizioni differenti; occorre riflettere sui cammini da intraprendere insieme perché la diversità è ricchezza, è incontro, è scambio, è vita piena. La Missione è incontrare una chiesa in cammino, a volte nata da una comunità piccola all’inizio della sua storia di salvezza come il popolo d’Israele, la Missione è vedere come molte persone soprattutto nelle zone rurali hanno la possibilità di avere la messa una volta al mese e anche pensare che spesso il don si fa i chilometri in macchina per poi arrivare e non trovare nessuno, aspettare perché magari tra un po’ qualcuno arriva o perché aspetta che la gente torni dai campi…ma sempre con la certezza che ne vale la pena celebrare l’Eucarestia in una cappella povera, semplice a volte solo con le candele come la scorsa domenica con i bambini che pregano per le cose semplici della vita quelle che noi a volte dimentichiamo la salute dei genitori, il raccolto del campo, la presenza del Padre. La Missione è uno ‘stare’, una presenza più che cose da fare e progetti da portare avanti. E’ facile scriverlo ma non è facile viverlo perché il nostro efficientismo, la ‘nostra brianzolità’ è dentro nel nostro DNA ma la verità è questa…la Missione è uno ‘stare con’ con tutte le fatiche che questo comporta, con la consapevolezza sempre più crescente che non cambieremo nulla perché le sfide sono troppo grandi per avere delle soluzioni a portata di mano, con la certezza che questa esperienza di grazia è un’occasione preziosa per imparare a Volere Bene e per imparare anche a lasciarci Volere Bene. Imparare ad accogliere facendo l’esperienza del sentirsi accolti noi stessi. Si perché comunque siamo noi che stiamo vivendo l’Esodo e ne siamo felici perché sappiamo che senza un lasciare, un abbandonare non si fa l’esperienza della ‘terra del latte e del miele’ che il Signore ha promesso.
La continua formazione deve caratterizzare la vita del missionario; c’è una formazione che viene dalla preghiera, una formazione che viene dagli incontri che generalmente una volta all’anno riuniscono per tavoli di lavoro tutti i missionari o dello stesso continente o di aree confinanti come è stato in Bolivia ma poi c’è una formazione che viene dalla vita e soprattutto dalla vita dei semplici, degli umili e degli ultimi.
La formazione continua che la vita di Noel e del suo papà ci insegnano: ha senso e ha valore la vita di un ragazzino di dodici anni che non è mai andato a scuola perché nessuno lo accompagna?? Ha senso che stia seduto sulla strada polverosa e deserta di Pampa ad aspettare chi e cosa non si sa o forse si lui lo sa perché per poter andare in bagno deve aspettare il suo papà..!! perché formazione? Perché ci fa capire più di tante parole, prediche e catechismi, perché ci insegna il valore della vita sempre e comunque anche quando pare che il senso non ci sia…
La formazione che viene dalla vita familiare di Lidelma, Carolina e Ronaldo: una umiltà nel chiedere ciò di cui davvero hanno bisogno ma con una discrezione e mettendo davvero tutto lo ‘spicciolo della vedova’ che è spiazzante..forse noi nei loro panni avremmo chiesto di più, avremmo chiesto tutto…e invece noi loro mettono quello che possono e chiedono il necessario senza quell’approfittare che qui assicuriamo è la regola…
La formazione che viene dall’entusiasmo di Cristian che ci vede arrivare a casa sua per avvisarlo che ri-inizia il doposcuola e che non aspettava altro…che quell’entusiasmo ce lo restituisce cento volte tanto anche quando poi non è facile da gestire, anche quando non ti ascolta, anche quando…
La formazione che viene da Liz una ragazza adolescente che qualche mese fa voleva denunciare il padre che l’ha abbandonata da piccola e ora si è trovata ad accudirlo negli ultimi mesi della vita di quest’uomo…si perché nel frattempo gli è venuto un tumore. E adesso mentre scrivo non c’è già più…ieri c’è stato l’ “intierro”…saremmo così capaci noi di passare dall’odio all’amore?? Eppure Gesù ci chiede l’impossibile ‘Amare i nemici’. Questa storia toccante, che ti entra nella pelle e nell’anima ci dice che si è possibile e che la forza dell’Amore è davvero stravolgente e grande.
La formazione che viene ogni giorno dalle storie di vita di tutte quelle persone che vivono così a causa del nostro stile di vita…non possiamo dimenticare le percentuali che dicono che pochi vivono delle maggiori risorse della terra e moltissimi vivono di pochissime risorse…a questo interrogativo tutti dovremmo rispondere seriamente non per condannarci ma per dare una risposta di solidarietà, condivisione e fraternità concreta. Altrimenti verrà un giorno in cui di tutto questo ci verrà chiesto conto…e lì cosa risponderemo??
L’augurio è di rispondere così…
“Avevo fame e mi avete dato da mangiare.
Avevo sete e mi avete dato da bere.
Ero forestiero e siete venuti a trovarmi.
Ero malato e in carcere e siete venuti a visitarmi.”
Insomma l’augurio è di imparare ad amare! Come Cristo ha fatto per noi. 
La Pasqua ormai alle porte potrà essere un’occasione di conversione e di esperienza di Amore Donato.

martedì 20 marzo 2012

Poesia

Ti guardo,
con quei tuoi capelli neri che il vento dal finestrino strapazza.
Ti guardo,
con quegli occhi scuri che guardano fuori il deserto.
Ti guardo,
con quel sorriso ingenuo da bambina che mi chiede di giocare.
Ti guardo
e penso quante cose i tuoi occhi hanno già visto
e penso a quante cose le tue orecchie hanno già sentito
e penso a quante parole la tua bocca ha già detto.
Ti guardo
e non posso non pensare al tuo futuro...mamma, poliziotta, Perù o estero.
Ti guardo e semplicemente
Ti Voglio Bene.

mercoledì 7 marzo 2012

pensieri per la Quaresima...

l'altro giorno stavo leggendo qualche notizia sui giornali italiani e mi ritrovo nella pagina della Repubblica di Milano; c'è un link a una rubrica che tiene Don Virginio Colmegna;sbircio un pò qua e un pò là e mi colpisce un suo intervento sulla Quaresima;interesante perchè mi aiuta a leggere questo tempo non come qualcosa di pesante da scontare ma da sapere sfruttare al meglio per vivere bene il Vangelo e la relazione con gli altri...ve lo riporto per intero...:"Per molti che, come me, vivono nella comunità cristiana è iniziata la Quaresima. E’ tempo di penitenza, di sobrietà, di riscoperta della fraternità e della responsabilità verso gli altri. Non è tempo di sacrifici e di triste rinuncia, ma occasione per ridare solidità agli affetti e alla cura delle relazioni con le persone, per ridar senso e valore ai legami.
La solidarietà non si improvvisa, ci si educa. Questo è un periodo che, se ben vissuto, fa bene a tutta la realtà sociale. Non impone stili di vita austeri ma li indica come percorsi importanti per restituire fiducia nel presente e speranza nel futuro.
A torto si collocano nella categoria del sacrificio realtà come il volontariato e l’impegno per gli altri. Io avverto invece in queste realtà una dimensione profonda di felicità, di gioia della gratuità e sono convinto che questo valore educativo debba compenetrare tutta la società e diventare un percorso educativo. Non può essere la ricchezza che seduce a dar senso al vivere della gente. Devono esserlo la giustizia sociale, la dignità di ogni persona, il valore della sobrietà.
Vedo spesso nascere molti richiami all’austerità da una cultura che non sa vedere nella sobrietà una dimensione di felicità e una qualità di vita che non si misura sulla quantità delle cose possedute. Faccio un esempio: non evadere il fisco ed esigere che abbia un’efficacia distributiva, chiede una solida cultura e visione di appartenenza al bene comune. Questo è possibile se si supera una cultura individualista e si pone al centro la persona, se si persegue una felicità che sta nel noi e non nell’io.
Ecco perché mi piacerebbe che in Quaresima tutta la città, scuole, associazioni, istituzioni, cittadini credenti e non credenti, leggessero e meditassero, per esempio, sulla prima parte della Costituzione italiana."

giovedì 1 marzo 2012

Noè y Cristel



Qualche foto dei due giorni trascorsi con Noè e Cristel...
Noè è un ragazzino disabile della zona rurale, ieri si è fermato da noi a dormire...stiamo vedendo di poter fare qualcosa affinchè inizi la sua fisioterapia qui in città per poter recuperare qualcosa dal punto di vista motorio; purtroppo come abbiamo già detto tante volte chi vive nella zona rurale non ha l'accesso a molti servizi, sicuramente sono maggiori in città, ma chi deve fare fisioterapia deve pagare come tutto del resto...e per questo motivo aggiunto al fatto che chi viene dalla zona rurale deve pagare il trasporto molti non lo fanno...Diceno Noè si è fermato da noi per fare una visita il mattino seguente e Cristel gli ha fatto compagnia....forza 4 è stato il gioco ufficiale!