venerdì 20 maggio 2011

Presupuesto Partecipativo


Questi giorni sono stati pieni, come sempre del resto. Abbiamo lavorato martedì nel pomeriggio fino alle undici di sera per terminare il progetto del doposcuola in modo da presentarlo mercoledì (ultimo giorno utile) alla municipalità. Ieri c’è stata la prima ‘Capacitaciones’ ossia il primo incontro dove un sociologo, un economista e l’alcalde (sindaco) hanno fatto un po’ di formazione con tanto si slide e laser!!! Nulla da invidiare al qualche corso della Cattolica o della Statale!!! Certo…il pubblico al quale parlavano era vario…dalla gente che vive nelle zone rurali senza acqua e luce alla gente della città, a gente che ha studiato a gente che magari non sa leggere né scrivere ma lotta per avere i servizi di base, quelli che noi diamo sempre per scontato…strada asfaltate, acqua, luce, gas…purtroppo qui non è così e anche il livello di analfabetizzazione è alto…il sociologo in questo contesto ha ben ricordato che bisogna investire in fomazione, in qualcosa che rimane e il settore educativo è l’ambito di lavoro del futuro perché saranno le nuove generazioni a portare avanti il paese…un professore commentava con me così ‘…il problema è che noi adulti abbiamo dato ai figli le cose materiali ma non abbiamo dato loro l’educazione nel senso più vero e più alto del termine…pensiamo solo (solo???? Mi domando io!!!) a chiedere alla municipalità acqua, luce, asfalto e non pensiamo ad investire sui ragazzi’…Caspita detto da uno di loro a me ha fatto venire i brividi…queste parole non sono lontane dai convegni e dagli incontri di pedagogisti e psicologi in Italia! Peccato che qui davvero i servizi base non esistono per tutti…nulla è per scontato…e in questo contesto le parole di questo professore mi hanno fatto un certo effetto…e noi che abbiamo tutto ci preoccupiamo dell’educazione? Dei nostri ragazzi? O solo di noi stessi?...Un momento molto emozionante è stato l’inizio solenne di questo concorso che si chiama ‘Presupuesto Partecipativo’…tutti in piedi con la mano sul petto a cantare ad occhi chiusi l’inno nazionale e l’inno di Barrranca…bè non nego da una parte un altro momento in cui davvero ti rendi conto che sei tu straniero, sei tu fuori posto qui…dall’altro però la nostra presenza significa che con il nostro progetto, con il nostro lavoro educativo questo posto è già un po’ nostro e stiamo lavorando perché lo diventi sempre di più…in fondo lì a condividere questo momento io c’ero…significativo…al di là del risultato che otterremo…anche se crediamo molto in questo progetto…per stenderlo c’è stata una bella collaborazione con professori di qualche collegio statale e privato, con la coordinatrice, la psicologa e la logopedista del collegio speciale per i bambini disabili, con l’università, con l’ufficio disabili per vedere di dare un’opportunità e dignità alle numerose persone con disabilità, con insegnanti dei tailler per adulti e bambini…e poi è un progetto che investe in educazione e attento ai più poveri sia economicamente sia culturalmente…con lo scopo che i ragazzi possano apprendere davvero qualcosa creando una situazione che sia attenta al singolo…più di qualità che di quantità…ojallà che passi non tanto per il recurso economico (che pure è importante e con il quale si pagherà una maestria agli insegnanti) ma soprattutto per lo stile che vogliamo proporre…attenzione al singolo soprattutto agli ultimi…Vedremo…noi ci speriamo!

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